Visualizzazione post con etichetta Autocostruzione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Autocostruzione. Mostra tutti i post

Pimp my AZ Mount

martedì 17 febbraio 2009


Di solito più il tempo passa, più le esigenze di un astrofilo in erba aumentano quindi si cerca sempre di trovare le possibili soluzioni ai dilemmi che si presentano nel corso della carriera astrofila, se poi ci si mette anche il brutto tempo che imperterrito rovina le nostre giornate, ecco qui che saltano fuori le vere invenzioni.
Principalmente ho deciso di modificare la mia montatura autocostruita più per necessità di un upgrade che per altro...Mi sono divertito a sperimentare, smontare, montare e questo post è il risultato che ho ottenuto con un poco di buona volontà.
La mia montatura altazimutale autocostruita è stata completata e funziona alla meraviglia!

I cambiamenti fondamentali che ho apportato sono pochi, ma di grande utilità.
Devo dire (correggetemi se sbaglio) che la montatura finita ha un'aspetto decisamente professionale, ma iniziamo a vedere meglio cosa ho aggiunto alla precedente costruzione in dettaglio.
Per prima cosa quello che salta subito all'occhio è il colore. Infatti la mo
ntatura che prima era grigia come il colore dei tubi idraulici, è stata verniciata utilizzando una vernice nero opaco, in questo modo l'insieme assume un'aspetto diverso.
In secondo luogo ho anche reso la costruzione più alta di circa 25 cm, secondo le mie esigenze, aggiungendo al tubo verticale originale un'altro tubicino, in questo modo quando sono seduto riesco ad osservare rilassato senza sforzare la schiena.
Altra modifica che si può subito notare osservando le foto è la sostitu
zione del raccordo a 90° che prima fungeva da cuore della montatura fornendo il movimento in azimut e la base per il movimento in altezza, con un raccordo a "T", utilizzato ora per il movimento in azimut, come base per il movimento in altezza e dalla parte opposta come base per l'utilizzo di dischi in ghisa che fungono da contropeso, assicurati alla montatura da un secondo tubo, questa volta orizzontale e bloccati da due semplici raccordi.
Come ultima miglioria abbiamo invece la sostituzione dell'antica piattina in ottone che forniva il movimento in altezza essendo saldata al tapp
o filettato che ruotava sul vecchio raccordo a 90°, con una simil barra a coda di rondine spessa 5 mm che regge gli anelli del telescopio, fatta costruire in dieci minuti dal fabbro e saldata sullo stesso tappo filettato.
Che dire...funzionava già tutto alla perfezione ma con qualche piccolo accorgimento il tutto risulta ancora più professionale e funzionale.



Sistemare il Red Dot facilmente!

venerdì 16 gennaio 2009





Il problema nasce quando diventate patiti dei grandi e comodi cercatori a led rosso, ma non volete rinunciare al comune cercatore ottico, che in condizioni di inquinamento luminoso abbastanza sostenuto può risultare molto utile.
Come risolvere quindi il problema? Semplice!
Sistemando sul nostro telescopio il cercatore a led in parallelo al cercatore ottico!
A questo punto, trovata la soluzione, resta solo da trovare il modo migliore per realizzarla...e in questo mi ha aiutato Giovanni Bruno, un amico del forum Coelestis che puntualmente, gentilmente e con pazienza viene in mio soccorso in ambito di autocostruzione...un supporto per il Red Dot da montare sul cercatore ottico, e realizzato in legno e cartoncino!!
Il primo passo quindi, è quello di realizzare una "boccola"
(N.D. T
ermine a me sconosciuto fino a ieri sera, ringrazio
Giovanni anche per questo
) in cartoncino della giusta dimensione, un simil paraluce da avvolgere intorno al paraluce vero e proprio del cercatore ottico, come vedete in foto.
Fatto questo, bisogna realizzare con un pezzettino di legno un incastro a coda di rondine che servirà da
supporto per il Red dot; io ho semplificato questo passaggio sagomando il pezzettino di legno in modo da accogliere il Red dot, come potete notare dalle foto.
Il lavoro termina qui!
Io ho assicurato il cercatore alla coda di rondine con due vitine della giusta dimensione...e dopo questo non resta che godersi i due cercatori ben sistemati.

Autocostruzione valigetta porta oculari

sabato 3 gennaio 2009



Uno dei problemi primari di un astrofilo, nasce dal fatto che non si sa mai
come sistemare in modo sicuro il corredo di preziosi e costosi oculari che ognuno di noi ha in dotazione e che compone in pratica l'attrezzatura di ogni osservatore.
Molti comprano a poco prezzo una valigetta in alluminio da vari negozi di bricolage, però a mio parere questa soluzione non rappresenta il massimo in quanto a sicurezza, anche se in molti casi la valigetta non subirà spostamenti
e urti esagerati, quindi ci si accontenta comunque. Io invece.....avendo seri problemi a reperire la spugna necessaria a costruire l'imbottitura interna che funge anche da alloggiamento per gli oculari, ho deciso bene di risolvere l'eterno problema con quattro tavole di legno comprate in un brico con pochissima spesa ( all'incirca dieci euro...qualcosina in meno ) e qualche chiodo.
Ho scelto di fare la mia cassettina in legno, perche una volta terminato il tutto,
i miei oculari e accessori saranno sistemati in tutta sicurezza, dato lo spessore delle tavole di legno.

Le misure esterne della cassettina sono 32cm X 26cm X 16cm e lo spessore
delle tavole di legno utilizzate è di 1,5cm.

Dopo aver tagliato i pezzi per bene e dopo aver verificato che il montaggio avvenisse regolarmente, ho trattato il legno con una vernice turapori, che
come suggerisce la parola serve ad eliminare la porosità del legno e rendere
la superfice liscia al tatto. Per unire tutti i lati della cassettina ho utilizzato dei chiodi a testa piatta, che risultano praticamente invisibili a vista ( e anche al tatto ) visto che li avevo gia in casa e non mi andava di uscire per comprare le viti adatte; una volta collegati tutti i lati, ho sigillato il tutto con della colla vinilica da entramb
i i lati ( esterno/interno ) della cassettina in modo da eliminare eventuali piccole aperture che possono crearsi durante la fase di taglio dei pezzi.

Per la chiusura ho usato come di consuetudine, una semplice chiusura a scatto che avevo in casa e due cerniere che garantiscono il movimento di apertura del "coperchio" superiore, mentre per facilitare il trasporto della cassetta ho utilizzato due piccole maniglie in ferro satinato e lucido ( come il resto della ferraglia utilizzata nel progetto ).
Veniamo ora all'interno della cassetta, che da come potete notare dalle foto è stato realizzato tagliando e incollando tavole di compensato da 1cm di spessore, e dalle quali ho ricavato con una meticolosa operazione di taglio/smerigliatura :D gli alloggiamenti per g
li oculari, e nella parte destra, l'alloggiamento per i filtri.
Come potete ben vedere non è ancora del tutto ultimata, infatti manca ancora
la verniciatura che realizzerò a breve in un colore marroncino simile a quello
del legno che vediamo tutti i giorni per i mobili casalinghi.

Homemade altazimuth mount

lunedì 15 dicembre 2008





Come dice il saggio, quando piove, l'astrofilo fa shopping...o inventa e realizza!
Propio di quest'ultimo aspetto parleremo oggi: l'autocostruzione di una montatura altazimutale realizzata semplicemente con tubi e raccordi idraulici, senza l'utilizzo di altri componenti e saldature varie.
Prima di proseguire con l'articolo, desidero precisare che senza l'aiuto, la competenza e sopratutto le idee di un amico astrofilo chiamato Giovanni Bruno, questa splendida montatura non sarebbe mai nata! Bene, detto questo incominciamo quindi ad illustrare in dettaglio tutti i componenti utilizzati, cominciando dalla base:

- Tre raccordi a 90° per la realizzazione dei piedi della montatura;
- Due raccordi a "T" da utilizzare come giunture tra i vari tubi;

- Quattro tubi corti ( la lunghezza la potete scegliere voi ) per realizzare la base vera e propria;
- Un tubo lungo per realizzare la colonna della montatura ( anche qui la lunghezza la decidete voi );
- Un raccordo a 90° o a "T" per realizzare il cuore della montatura, quello che vi darà i movimenti in azimut;
- Un tappo filettato, da collegare al cuore della montatura, che vi darà i movimenti in altezza;

- Una barra di ferro o altro metallo realizzata da un fabbro o comprata in ferramenta per il collegamento degli anelli del telescopio.

Tutto, qui, attraverso questi pochi componenti ( e sopratutto poco costosi, meglio se avete un amico idraulico! ) è possibile realizzare come vedete dalle foto, una robusta, sicura e stabile montatura altazimutale. Io ho usato tubi non troppo grandi, ma a seconda delle esigenze, potete decidere il diametro dei vari componenti, ma già con quelli scelti da me, la montatura regge egreggiamente sia il mio Celestron 114, sia un Celestron 150/750 di un mio amico, le vibrazioni dei colpi sul tubo si smorzano in pochissimi secondi e i movimenti sono dolci ma controllati. Come potete vedere dalle foto non ci sono saldature, dato che i componenti della montatura si collegano tutti ad incastro tramite filettatura, l'unico componente su cui ho dovuto operare, è stato la barra di metallo su cui sono collegati gli anelli del telescopio...certo potevo far saldare la barra al tappo filettato, ma non mi andava di uscire con la pioggia e quindi ho utilizzato un mastice bicomponente ( lo trovate in ferramenta ) che avevo a disposizione in casa, e che, indurito diventa più duro e resistente del cemento!
Allora...chi vuole confrontarla sul campo con una EQ5? :D

Seconda autocostruzione - parte 2

sabato 25 ottobre 2008

























Ecco la seconda e ultima parte del post sulla costruzione della seconda montatura dobson, questa volta più seplice.
Le foto spiegano tutto, quindi non mi perdo in inutili chiacchiere.

Seconda autocostruzione - parte 1

venerdì 24 ottobre 2008













Due giorni fà, appena terminata la mia prima autocostruzione della nuova montatura dobson, abbiamo deciso con un amico, di crearne un'altra riprendendo un progetto visto in rete (più in basso i riferimenti!) che doveva essere più funzionale, meno ingombrante ed essenziale, senza troppi sbattimenti. E in effetti almeno dall'anteprima sembra cosi!! Le due basi sono collegate da una rondella con rispettivo dado, e il movimento è garantito da tre feltrini da tavolo attaccati sulla base inferiore; come vedete in alto nella rocker box ci sono due pezzettini quadrati (quattro contando quelli dall'altro lato) che verranno rivestiti nella parte superiore con alcune striscette di feltro.
Mentre esternamente ai due lati del supporto per il telescopio ci sono due disconi, forati e attaccati in questo modo al legno , realizzati incollando tra loro 8 cd, che serviranno per il movimento del tubo, andandosi a collocare sopra i quadratini nella rockerbox. La testa delle viti usate per bucare i cd verrà rivestita con pezzetti di feltro per rendere scorrevole al punto giusto il movimento del supporto. Tra qualche tempo posterò le foto del lavoro ultimato...

Autocostruzione montatura - Parte 2

mercoledì 22 ottobre 2008
















Eccomi di nuovo qui, questa volta con le foto della montatura dobson da tavolo completata e rifinita...che dire, funziona tutto alla perfezione! :D
Certo non è il massimo, però svolge egreggiamente il suo compito!!

Autocostruzione montatura - Parte 1

martedì 21 ottobre 2008






Qualche giorno fa, la mia passione per l'astronomia è stata minata dalla rottura inaspettata della pulsantiera del mio telescopio Celestron Nexstar 114.
Dunque, nell'attesa della nuova pulsantiera, visto che cosi il telescopio risulta impossibile da muovere decentemente, e avendo a disposizione a casa un pò di multistrato inutilizzato ho deciso di autocostruirmi una montatura Dobson "da tavolo"! Quelle che vedete sotto sono le foto degli inzi della lavorazione...in attesa di aggiornamento!!